lunedì 6 giugno 2011

Messico - Oaxaca, Chiapas, Yucatan


Gli aeroporti sono spesso luoghi dove è possibile cogliere alcune caratteristiche del posto che si va a visitare, se quello di Los Angeles mi ha deluso quello di Città del Messico contrariamente a quello che mi immaginavo mi ha sorpreso, oltre ad essere il più grande di tutta l'America latina è uno dei più belli e organizzati. Dopo il sud-est asiatico mi sembra che il mio viaggio stia procedendo in discesa, tutto scorre con il minimo sforzo, il Messico forse anche per questo motivo  si rivela subito un paese facile da visitare, i trasporti sono comodi le persone cordiali e la qualità degli alloggi e del cibo è buona (ho preso due chili... sarà contenta mia madre). Ho un pò più di due settimane di tempo e ho deciso di visitare il sud, Oaxaca, Chiapas, Yucatan.
A Oaxaca city giro per la città con Jaime un ragazzo messicano, con lui posso praticare il mio spagnolo misto italiano, capire è più facile che parlare ma non ho grossi problemi di comunicazione. Le case sono basse e senza alcun aggetto le ombre sono piccolissime e sembra sempre che il sole sia a picco tutto il giorno, c'è una bella atmosfera ovunque. 
A Puerto Escondido il mare ha di nuovo un altro carattere, le onde sono alte e potenti, in alcuni mesi dell'anno raggiungono altezze assurde superando i dieci metri è il periodo in cui organizzano campionati mondiali di surf. A playa Zicatela conosco Adamo e Monica una coppia di Trieste, 6 anni fa hanno deciso di mollare tutto in Italia  e di aprire qui un ristorante, la cucina è ottima, la fajtas di manzo di Adamo favolosa. A Zipolite mi rendo conto che sono arrivato in un periodo un pò fuori stagione per la spiaggia, la gente è poca e molti locali sono chiusi, non è un posto così divertente come me lo avevano descritto, sembra un pò l'atmosfera del mare d'inverno anche se le temperature sono tutt'altro che invernali.
Quando sono arrivato in Messico ho iniziato ad avvertire un energia diversa dagli altri posti  visitati, in Chiapas ho avuto la sensazione che questa energia raggiungesse il massimo livello. E' come  stare dentro un campo magnetico,  ogni cosa emana invisibili onde energetiche, qualcosa di non misurabile ma tangibile, vicino San Cristobal de las casas visito la chiesa di San Juan Chamula, un posto assurdo dove i riti cristiani si mescolano a quelli pagani, sembrano scene di un'altra epoca, in una chiesa piena di santi e candele col pavimento ricoperto di aghi di pino, alcune signore sedute per terra officiano riti pronunciando frasi incomprensibili, sgozzano galli come sarificio, col sangue fanno come dei disegni per terra, preparano intrugli con diversi liquidi, è strano vedere tra le bottiglie pure la coca cola, peccato che è severamente vietato fotografare.
Da queste parti è piu facile incontrare viaggiatori del sud america, Colombia, Cile e Argentina soprattutto, ho conosciuto qui due ragazze argentine Higina e Daniela simpaticissime, una sera abbiamo ballato con le signore del posto in piazza mentre un gruppo suonava dentro a un chiosco al centro della piazza.
Prima di arrivare a Tulum mi fermo a visitare il sito di Chichen itza, che delusione speravo di poter salire sulla piramide come mostravano le foto ma niente non è più possibile, il sito sembra un mercato, le bancarelle quasi a ridosso dei monumenti, i venditori che ti  chiamano altri che girano con souvenir brutti e tutti uguali ti distraggono continuamente, è faticoso e per niente emozionante
Anche a Tulum la gente in spiaggia è poca e c'è molto vento, il mare è bello dormo solo una notte in un bungalow sulla spiaggia a playa papaya, gli ultimi giorni in Messico la mia testa è da tutt'altra parte, tra pochi giorni vado a Cuba e saranno di nuovo due settimane diverse, un altro viaggio nel viaggio, questa volta è lei a venire da me, sono a Cancun l'appuntamento con Katharina è all'aeroporto de l'Havana.
















































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