sabato 27 novembre 2010

Jaisalmer

Anche a Jaisalmer trovo un'atmosfera rilassata ed amichevole, capisco perchè il Rajastan è una delle mete più visitate. La mia stanza all'interno del forte è carina, decorata con i tessuti del posto e da una finestra posso osservare la città dall'alto, alcuni scorci mi ricordano Gela, mi incuriosisce la somiglianza con questo posto che ha le caratteristiche della città vicina al deserto. Una delle attrazioni del posto è il desert national park, decido di vedere il deserto giusto per il tramonto, il panorama è interessante anche se affollato ma niente a che vedere con le dune sahara, sto pensando di andare in Libia quando avrò modo, mi dicono che c'è uno dei deserti più belli al mondo, peccato però che la mia macchina fotografica non ha un buon rapporto con il deserto, ho di nuovo i granelli di sabbia nell'obiettivo... che cazzo!
Tra le stradine all'interno del forte ho trovato la casa/ristorante di una tenerissima nonnina ultranovantenne.E' la prima volta in India che mangio del cibo preparato da una donna, nelle cucine dei ristoranti e nelle guesthouse vedo solo uomini o ragazzini. Sono incantato dalla tenerezza di questa signora, la osservo mentre mi prepara il thali, mi sorride e si sforza di parlare in inglese, il cibo ovviamente è buonissimo e giunto il momento di pagare mi fa cenno che ha problemi di vista, devo fare io il conto e prendere poi il resto dalla latta dove tiene i soldi, che carina!
E' il periodo dei matrimoni in India e ho capito che gli indiani adorano i suoni ad alto volume e il casino in generale e durante i matrimoni i festeggiamenti sono esagerati, credo che facciano a gara a chi fa più casino, la sera tardi vedo per strada come una "love parade", un corteo di gente appresso ad un furgoncino con luci e musica ad alto volume, la gente balla mentre si dirige verso la sala da ricevimento e li altra festa, mi sembra uno dei modi più divertenti per festeggiare un matrimonio, forse un pò meno per il vicinato...





























mercoledì 24 novembre 2010

Pushkar

Il Rajastan sembra subito un posto più "facile" da visitare, a parte gli abilissimi truffatori  incontrati a Jaipur che volevano rifilarmi la sola della spedizione di gioielli e che addirittura mi offrivano 10.000 euro per il lavoro, poche pressioni da parte della gente, che sembra più interessata alla propria vita che a quella dei viaggiatori e che in generale è più discreta e riservata. A Pushkar grazie a Facebook incontro due amici di Roma, Ermanno e Alessia (aleeza) che in India conciliano il lavoro con la vacanza, le nostre date di permanenza coincidono e cosi trascorriamo insieme la gran parte del tempo. Sto molto  bene con loro, possiamo condividere tante cose, la passione per il viaggio, per la cucina indiana ed altro ancora, discutiamo del mio viaggio e ricevo tanti consigli per le prossime destinazioni, sono contento di averli incontrati,  il contesto me li ha fatti conoscere meglio.
Pushkar è un bel posto per rilassarsi, con la "camel fair" la gente in giro è tantissima, tuttavia la zona attorno al lago sacro, più tranquilla offre dei panorami belli e meditativi, trovo il tempo per dipingere un paio di acquarelli. La pioggia, insolita per questo perido, ha rovinato una giornata a chi attende questo evento tutto l'anno, ci sono meno cammelli del previsto e scopro che con 200/300 euro è possibile comprarne uno. In giro tutto il repertorio da fiera classica, giocolieri, funamboli, scimmie ammaestrate, incantatori di serpenti, le giostre e perfino le mongolfiere, per l'evento ho tagliato la barba e lasciato i baffi tipo rajastano.
Prima di partire molta gente mi diceva che sarei stato colpito dalla povertà, in realtà fino ad ora ho visto situazioni di povertà ma mai di disperazione o rabbia, molta gente lavora per soddisfare i bisogni principali e accetta la propria condizione, in questo influisce tantissimo la religione. Il vero problema mi sembrano i rifiuti, anche molti templi, laghi e fiumi sacri, ai quali devi accedere senza scarpe per non sporcare sono pieni di cartacce ed altro che la gente butta a terra senza problema, in più quando vedo "pulire" le strade, l'operazione è solo quella di spostare con la scopa la spazzatura verso un lato della strada, per non parlare degli escrementi delle mucche...
Credo sia un problema che l'India deve prima o poi affrontare e potrebbe essere un buon mercato per chi si occupa di raccolta e smaltimento dei rifiuti, formando il personale e  vendendo le macchine, la piaggio con " l'Ape" qui ha fatto fortuna. Oppure a risolvere la situazione indiana potrebbe venire direttamente Bertolaso... ;)