lunedì 13 giugno 2011

Cuba




L'arrivo a Cuba non è stato dei migliori, il video qui sopra è la prova dei minuti di panico provati quando al decollo da sotto ai miei piedi è iniziato ad uscire fumo! Prima di provocare il panico urlando al fuoco! ho realizzato che si trattava "solo" di  condensa dell'aria condizionata. L'aereo di Cubana Aviation è incredibile, le sedute dei Cotral laziali al confronto sono lusso, tutto è dichiaratamente anni '60, le scritte in russo rivelano che si tratta di aerei dismessi della Aeroflot russa... una garanzia.
Nonostante tutto arrivo a l'Havana e tra un paio d'ore arriva Katharina, sono emozionato. I primi giorni li trascorriamo nella parte vecchia della città, i palazzi belli e fatiscenti, la gente per strada e i ragazzi che giocano a pallone mi fanno pensare a Palermo. E' tutto molto diverso rispetto a quello che ho visto. A l'Havana persone che non ti aspetti cercano in tutti i modi di spillarti qualche soldo con i più disparati stratagemmi, è quasi impossibile incontrare gente interessata ad un semplice dialogo, anche nella casa dove stiamo il denaro sembra essere al centro di qualsiasi discussione.
Dopo aver trascorso qualche giorno a Guanabo sulla spiaggia di Playa del Este, ci spostiamo verso la campagna a Vinales. L'atmosfera è completamente diversa, la gente più rilassata e sincera, scopriamo una natura spettacolare, un'esplosione di colori, una terra fertilissima dove si produce il tabacco più buono al mondo e una varietà di frutti mai visti. Sulla strada verso una grotta con una piscina naturale ci ritroviamo sotto la pioggia, una famiglia ci offre riparo e conosciamo delle persone meravigliose, ci offrono il caffè che loro raccolgono e tostano e ci regalano un sacchetto con dei frutti sconosciuti e squisiti. Salgo su un cavallo per la prima volta, Katharina è esperta e mi da qualche consiglio ma mi sento un pò rigido, per fortuna i cavalli sono "semiautomatici" come ci dice la nostra guida, ci fermiamo in vari posti, un contadino ci offre da bere e mi fa provare un sigaro, cavalco mentre fumo un sigaro cubano.
Arrivare a Trinidad è un'altra impresa, il taxi che abbiamo condiviso con due ragazze spagnole ha un guasto al motore dopo tre ore di viaggio, siamo fermi in mezzo alla strada e l'unica soluzione è continuare il viaggio con un "coche americano" bello a vedersi ma scomodo se si viaggia per altre tre ore. Il guidatore è la prima volta nella sua vita che va a Trinidad, praticamente gli dobbiamo dire dove girare, ha difficoltà a leggere i cartelli e certamente problemi di vista, ha pure investito una povera capretta che stava attraversando la strada... il paese per fortuna è incantevole, la spiaggia bellissima e  nella nostra casa c'è un patio accogliente dove ceniamo,  iniziamo a bere ron puro, ogni sera testiamo le diverse qualità...
Prima di tornare a l'Havana ci fermiamo qualche giorno a Matanzas e Varadero. Di quest'ultima la spiaggia merita davvero di essere vista, tra le più belle in assoluto, per strada però quasi tutti turisti, la città un pò noiosa e la sera in spiaggia nessun bar e nessuna musica.
A Matanzas troviamo finalmente  l'accoglienza cubana, Roberto e Margarita ci accolgono come vecchi amici o parenti lontani, una casa meravigliosa, sembra di fare parte della famiglia assieme agli altri ospiti, il cibo è ovviamente buonissimo, Margarita affettuosa come una nonna, Roberto un maestro del barbeque.
L'arrivo a l'Havana è l'ultima sorpresa del viaggio. Abbiamo deciso di tornare in treno per evitare l'asfalto e attraversare la campagna cubana, già nella stazione di Matanzas siamo di nuovo proiettati nel passato, il treno procede lentamente e fa numerose fermate in posti minuscoli, il tutto ha una sua poesia, ma il tragitto è lungo e non ci sono servizi igienici. Dopo le 4 ore previste siamo ancora in campagna, il treno inizia stranamente a fare soste in mezzo alla campagna, mi sporgo dal finestrino e con stupore vedo i  macchinisti e il controllore fermare il treno solo per raccogliere i mango dagli alberi che crescono vicino ai binari, sembra la scena di un film, non so che dire.
Per finire, la piccola imbarcazione che ci traghetta dalla stazione al centro Havana, rompe il motore prima di arrivare in porto, sbarchiamo tipo profughi dopo avere sbattuto su un molo a caso nei paraggi.
All'Havana è tempo di saluti, abbiamo i voli in differenti orari, io devo andare via prima. Sul taxi che mi porta all'aeroporto lei non c'è, è più difficile continuare a viaggiare da solo.
E' difficile dare un giudizio su Cuba, il regime comunista mi è sembrata un'idea vecchia e nostalgica di chi si ostina a mantere il paese come negli anni '50, vecchia come  i politici che la governano. Si nega l'accesso alla rete e alla tv offrendoli ad un costo assurdo, costringendo la gente a violare la legge per avere internet in casa, rischiare caro solo perchè si vuole conoscere, negare la libertà di informazione ad un' intera popolazione nel 2011 non mi sembra tollerabile.